Conferenza nazionale federalismo 2017 – 26 e 27 ottobre 2017, Montreux
Presentazione
Dibattito
Presa di posizione
Tavola rotonda
Filmato

Giovedì 26 ottobre 2017

t1: 700 anni di federalismo: e ora?

09h30 – 10h45 Benvenuti
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Presa di posizione Sono giovane. Mi concerne.
Presentazione 700 anni di federalismo in movimento
Presa di posizione 700 anni di federalismo: e ora?
Presentazione Si può misurare l’erosione del federalismo?

Scopo del modulo

Questo modulo introduttivo ha lo scopo di preparare il terreno per la Conferenza adottando un approccio storico e lungimirante: i grandi capitoli della storia del federalismo e le prospettive di evoluzione alla luce dei cambiamenti sociali endogeni ed esogeni. Questo modulo consentirà anche di fornire un quadro della situazione attuale riguardo al federalismo. L’apertura della conferenza è affidata a due giovani che parleranno del loro legame con il federalismo.

Contesto

Nel corso degli anni, un delicato equilibrio è stato elaborato con pazienza ed è sfociato in un federalismo di collaborazione che vede una spartizione dei compiti fra Confederazione e Stati federali. Da una trentina d’anni, tuttavia, sembrerebbe che il federalismo venga sempre più messo in questione. Se il federalismo si è evoluto nel corso dei secoli in funzione di eventi maggiori e spesso esogeni, quali sono le sfide odierne e le pressioni a cui deve far fronte e adattarsi? L’integrazione degli stranieri, l’apprendimento delle lingue nazionali, la sicurezza, il piano di sviluppo del territorio, la cura degli anziani sono alcuni esempi di temi delicati che mettono i cantoni e la Confederazione sotto forte pressione. Per rispondere a queste sfide, alle pressioni mediatiche e popolari che suscitano, spesso si ricorre ad un’uniformazione delle norme e alla centralizzazione delle competenze. Il federalismo sopravviverà? I cantoni rischiano di diventare semplici organi esecutori o prefetture della Confederazione? Sapranno organizzarsi per assumere i loro compiti e salvaguardare le loro prerogative?

Benvenuti

Apertura della conferenza

Laurent Wehrli, sindaco di Montreux, consigliere nazionale

Pascal Broulis, presidente della Conferenza

Sono giovane. Mi concerne.

Carta bianca : Sono giovani e s’impegnano a favore della collettività. Come percepiscono il federalismo? Vi si sentono attaccati e perché?

Alexander Omuku, studente in economia, ex presidente della Commissione dei giovani del Canton Vaud

Sarah Riveros, studente in economia e diritto, membro della sezione di Köniz del Parlamento dei giovani

700 anni di federalismo in movimento

Presentazione :Qual è stata l’evoluzione delle Svizzera federalista? Quali sono gli eventi principali che hanno portato il federalismo a ripensarsi, ad evolvere, ad adattarsi? Rievocazione delle svolte storiche nell’organizzazione delle competenze.

Olivier Meuwly, storico e giurista

700 ani di federalismo: e ora?

Presentazione : Il sistema federale svizzero si trova nel mezzo di una svolta storica? Quali sono le cause e i sintomi?

Adrian Vatter, professore, Istituto di scienze politiche, Università di Berna

Si può misurare l’erosione del federalismo?

Presa di posizione :I cantoni valutano regolarmente lo stato di salute del federalismo. Cosa rivelano questi indicatori?

Pascal Broulis, consigliere di Stato VD, presidente della Fondazione ch

t2: Sfide globali, terreno per la centralizzazione?

10h45 – 11h30 Presentazione Le sfide globali sopprimeranno il federalismo?
Dibattito I cantoni sono veramente sconcertati dalle sfide globali?
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Scopo del modulo

Le sfide globali, le cui origini e gli effetti sono difficilmente controllabili da parte dei cantoni o addirittura della Confederazione, mettono le strutture federaliste sotto pressione. Studiare le forze centralizzatrici, valutare la capacità dei cantoni di organizzarsi e perfino di coordinare le proprie azioni nelle diverse arene per rispondere alle sfide dei problemi globali e quindi evitare le soluzioni centralizzatrici.

Contesto

Numerosi punti figuranti all’ordine del giorno dei governi sono legati a fenomeni economici, climatici o numerici o alla sicurezza pubblica, sono influenzati dalle evoluzioni internazionali e sono spesso impregnate di una forte carica emotiva. Per poter affrontare e lottare contro la centralizzazione che questi dossier tendono a provocare, i cantoni hanno sviluppato nuove forme di collaborazione. Ne risulta una rete molto fitta di relazioni fra i diversi livelli statali: concordati intercantonali, conferenze specialistiche, conferenze governamentali regionali e nazionali, dialogo confederale e nuovi spazi di collaborazione ecc. La capacità dei cantoni di resistere alle forze centralizzatrici (Parlamento, Amministazione ecc.) è davvero rafforzata? Oppure paradossalmente è resa fragile dalla volontà dei cantoni di esprimersi con un’unica e medesima voce? Forse questo andamento causerà un’estrema complessificazione che finirà per soffocare il federalismo e condurre ad una semplificazione mediante centralizzazione? Queste nuove forme di collaborazione possono per natura rispondere alle sfide quali l’immigrazione e l’integrazione?

Le sfide globali sopprimeranno il federalismo ?
Presentazione

  • I cantoni hanno le competenze e gli strumenti per affrontare i problemi complessi e globalizzati?
  • I cantoni dispongono delle arene necessarie per coordinare efficacemente le loro azioni?
  • Occorre prevedere nuovi dispositivi per rinforzare la loro capacità di agire?

Jean-Daniel Gerber, Presidente delle Società svizzera di utilità pubblica, ex direttore dell’Ufficio federale della migrazione, ex segretario di Stato dell’economia

I cantoni sono veramente sconcerti dalle sfidge globali?
Dibattito :Diritto di risposta, analisi e punti di vista di ministri cantonali

Elisabeth Ackermann, presidente del Consiglio di Stato, BS

Norman Gobbi, consigliere di Stato, Dipartimento delle istituzioni, TI

Pierre Maudet, consigliere di Stato, Dipartimento della sicurezza e dell’economia, GE

15h30 – 17h00 Sfide globali, terreno per la centralizzazione?
Tavola rotonda

  • Quali sono queste sfide globali, capaci forse di scombussolare la ripartizione delle competenze?
  • Come affrontano i cantoni questi problemi? Sono indifferenti di fronte a queste sfide?
  • Le disuguaglianze fra i cantoni sono un’incentivazione per le soluzioni centralizzate? Con il loro consenso?
  • Le grandi sfide sono una minaccia per l’autonomia degli Stati cantonali?
  • Le Conferenze intercantonali rafforzano la posizione dei cantoni? A scapito dei particolarismi e della diversità?

Moderatore: Christophe Büchi

Politici: Jacqueline de Quattro, Peter Föhn, Géraldine Savary, Heidi Z’graggen

Esperti: Jean-Daniel Gerber, Annemarie Huber-Hotz, Roland Krimm, Andreas Ladner, Laetitia Mathys, Emilia Pasquier

t3: Cantone-comune, un concetto obsoleto?

11h30 – 12h30 Presentazione Il modello a tre livelli è passato di moda?
Dibattito Un statuto speciale per le città per dinamizzare il federalismo?
Presentazione Le carriere politiche nascono ancora nei comuni?
Presa di posizione Perché m’impegno per il mio comune?

Scopo del modulo

Interrogarsi sul futuro e sul ruolo dei comuni nel sistema federale. Valutare l’impatto dell’evoluzione societale, e specialmente della mobilità, sull’organizzazione dei comuni, sulla loro funzione e sulle loro relazioni con i cantoni. Le convenzioni e le fusioni hanno raggiunto i propri limiti? L’emergenza delle nuove forme di collaborazione (strutture di agglomerazione o metropolitane) tendono a farlo credere per quanto riguarda gli spazi più urbanizzati. Le nuove forme di collaborazione permetteranno ai comuni di rispondere alle aspettative dei cittadini e alle esigenze legate alle loro competenze? Sono in grado di suscitare delle vocazioni politiche e di attirare del personale sufficientemente competente per assumere lavori complessi? Oppure condurranno infine alla creazione di due categorie di comuni? E se da questo processo dovesse emergere una nuova classe istituzionale, sostituirebbe i comuni? O i cantoni?

Contesto

L’evoluzione dei modi di vivere fa sì che i confini istituzionali non corrispondano più necessariamente agli spazi di vita. Vi si aggiunge un aumento delle norme e una complessificazione dei compiti che impediscono alla maggioranza dei comuni di affrontarli autonomamente, senza coordinare o collaborare con i comuni vicini. Di fronte all’ampiezza e alla complessità dei compiti – in particolare quelli esecutivi – i comuni, e perfino i cantoni, non sono uguali fra loro. Le città, organizzate come agglomerazioni o anche come metropoli, vogliono disporre di uno statuto speciale. Questa distinzione va a scapito dei cantoni? Il modello a tre livelli è passato di moda?

Il modello a tre livelli è passato di moda ?
Presentazione

  • Occorre veramente riorganizzare lo spazio e i confini istituzionali?
  • I comuni più grandi dovrebbero avere uno statuto speciale?
  • In fase di definizione delle politiche pubbliche, qual è il peso e l’influsso delle città?
  • Le strutture metropolitane sostituiranno i comuni o addirittura i cantoni?

Michael Hermann, direttore di sotomo, geografo

Uno statuto speciale per le città per dinamizzare il federalismo ?
Dibattito :Diritto di risposta, analisi e punti di vista di eletti comunali e cantonal.

Grégoire Junod, sindaco di Losanna

Rosmarie Widmer Gysel, consigliera di Stato, Dipartimento delle finanze, SH

Benedikt Würth, consigliere di Stato SG, presidente della Conferenza dei Governi cantonali

Le carriere politiche nascono ancora nei comuni?
Studio : Stato attuale dei profili politici e dei percorsi atipici

André Mach, professore, Osservatorio delle elite, Università di Losanna

Perché m’impegno per il mio comune?

Presa di pozione: Un giovane eletto racconta del suo impegno a livello comunal.

Johanna Gapany, consigliera comunale (esecutivo) di Bulle


15h30 – 17h00 Cantone-comune, un concetto obsoleto?

Tavola rotonda

  • Come si sono evoluti i profili/percorsi degli eletti cantonali e federali e con quale incidenza?
  • Occorre attribuire competenze diverse ai comuni in funzione della loro grandezza e delle loro risorse? Un nuovo statuto riconosciuto dalla Confederazione per le città e per le regioni? È auspicabile un’evoluzione tale?
  • L’emergere di centri urbani e metropoli svuoterà l’istituzione comunale della sua sostanza o le sue nuove strutture finiranno per rendere obsoleti i cantoni?
  • Queste nuove dinamiche minacciano l’equilibrio federale?

Moderatrice: Nathalie Randin

Politici: Erich Fehr, Hannes Germann, Béatrice Métraux, Benedikt Würth

Esperti: Michael Hermann, André Mach, Sean Müller, Bernhard Waldmann

t4: La Svizzera fra i primi paesi più competitivi, grazie a o malgrado il federalismo?

14h00 – 15h00 Presentazione Sussidiarità, prossimità, laboratori concorrenti: gli ingredienti del successo economico?
Presentazione Competitività e federalismo: due destini legati?
Dibattito La centralizzazione premonitrice della fine della competitività svizzera?
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Scopo del modulo

Mettere in luce i vantaggi e gli inconvenienti del federalismo per la competitività della Svizzera. Valutare in cosa i microstati cantonali siano meglio capaci di rispondere alle aspettative delle imprese e di creare delle condizioni quadro propizie alla creazione di posti di lavoro. Oppure al contrario, in cosa il federalismo potrebbe rivelarsi un freno alla competitività globale della piazza economica svizzera.

Contesto

La Svizzera sembra essere abbonata ai vertici dei principali rapporti annuali sulla competitività economica. È il Paese più competitivo al mondo secondo il World Economic Forum, il quarto secondo la classifica dell’International Institute for Management Development (IMD). La Svizzera ha resistito bene alla crisi e presenta un tasso di disoccupazione che fa invidia ai suoi vicini. Come spiegare la riuscita del modello svizzero? Se non esiste una ricetta unica, il legame stretto fra la politica e i cittadini, la strutturazione dal basso verso l’alto, la diversità dei cantoni e la concorrenza intercantonale che costringe continuamente le autorità a trattare i problemi reali e a trovare soluzioni razionali, la politica di milizia che radica la politica nella vita reale, e infine il modo in cui il potere è decentralizzato sono spesso i primi ingredienti usati per spiegare questa riuscita. Si può concludere che il federalismo sia un elemento determinante della capacità di resistenza alle crisi di cui il Paese dà prova? E se questo è il caso, la tendenza alla centralizzazione e l’evoluzione delle pratiche fiscali annunciano forse la fine dell’eccezione svizzera? 

Sussidiarità, prossimità, laboratori concorrenti: gli ingredienti del successo economico ?
Studio : Uno studio scientifico misura i vantaggi e gli inconvenienti del federalismo sull’efficienza e l’impatto delle politiche pubbliche, sulla capacità innovativa e infine sulla competitività della piazza economica svizzera.

Christophe A. Schaltegger, professore, Facoltà di scienze economiche, Università di Lucerna

Competitività e federalismo: due destini legati?

Analisi

  • Quali sono i principali ingredienti del successo economico della Svizzera?
  • Quali sono i fattori a rischio per la competitività economica svizzera?
  • Quali tendenze si osservano?

Stéphane Garelli, Professore Emerito di competitività mondiale all’IMD e all’Università di Losanna, fondatore del Centro per la competitività mondiale

La centralizzazione è premonitrice della fine della competitività svizzera?
Dibattito :Diritto di risposta, analisi e punti di vista di eletti e di attori economici

Urs Hofmann, consigliere di Stato, Dipartimento dell’economia e degli interni, AG

Christophe Reymond, direttore generale del Centre Patronal

Ernst Stocker, consigliere di Stato, Dipartimento delle finanze, ZH

15h30 – 17h00: La Svizzera frai i primi paesi più competiviti, grazie a o malgrado il federalismo?
Tavola rotonda

  • Per salvaguardare la competitività economica della Svizzera bisogna rinunciare al federalismo?
  • La solidarietà e la concorrenza intercantonali sono gli ingredienti indissociabili di uno stimolo sano?
  • Come salvaguardare la concorrenza fra i microstati cantonali di fronte alla pressione internazionale, in particolare in ambito fiscale?
  • I comuni e i cantoni rivestono ancora il ruolo di laboratori d’idee, consentendo quindi di testare a livello locale o di un microstato il successo o l’inefficacia di una politica economica?

Moderatore: Bernard Wuthrich

Politici: Markus Dieth, Olivier Français, Jean-Nathanaël Karakash, Ernst Stocker

Esperti: Tibère Adler, Tobias Arnold, Cristina Gaggini, Stéphane Garelli, Christophe A. Schaltegger, Peter Schwendener

Venerdì 27 ottobre 2017

t5: Siamo solo noi a preoccuparci del futuro del federalismo svizzero?

09h00 – 12h15 Presentazione Sondaggio: La popolazione e i decisori sono preoccupati per il federalismo?
Dibattito Deficit d’immagine o declino?
Dibattito Il paesaggio mediatico di domani rivestirà ancora il suo ruolo per la coesione nazionale?
Presa di posizione Dalla Landsgemeinde ai social: il federalismo 4.0
Filmato Filmato
Presa di posizione Parola al capo del Dipartimento federale di giustiza e polizia
Dibattito E fra 50 anni? Punto di vista dei giovani
Presa di posizione Le prospettive del federalismo nel lungo termine

Scopo del modulo

Analizzare la percezione, la comprensione e il vissuto del federalismo da parte dei cittadini, compresi i più giovani, allievi e liceali. Paragonare le visioni del federalismo fra il grande pubblico e i leader di opinione mediante un sondaggio rappresentativo. Trarne degli insegnamenti e valutare la necessità di meglio spiegare il federalismo. Riflettere sul ruolo dei media tradizionali e di quelli nuovi. Il federalismo continua ad essere un criterio nello schema d’analisi dei giornalisti? Perché il federalismo e il sistema svizzero sono più facili da promuovere all’estero che in casa nostra?

Contesto

Il federalismo viene vissuto nel quotidiano: ma ce ne rendiamo veramente conto? I cittadini preferiscono una vicinanza reale ai decisori politici che eleggono e che possono seguire, stimare come pure approvare o criticare le loro azioni. Sono riconosciuti i vantaggi di questa vicinanza? Qual è il grado di conoscenza dei cittadini della nostra organizzazione politica, come percepiscono il federalismo e i rispettivi particolarismi, sono attaccati a questa forma di potere basata sulla sussidiarità? Considerano il federalismo come un principio astratto, complicato e poco efficace? Devono pertanto essere consentiti degli sforzi per spiegare i meccanismi, i vantaggi e i limiti di questa organizzazione non centralizzata? Qual è la responsabilità dei media riguardo al disinteresse per il federalismo? Occorre insegnarlo meglio, promuoverlo?

La popolazione e i decisori sono preoccupati per il federalismo?
Studio : Sondaggio rappresentativo presso la popolazione svizzera e i «leader di opinione» sulla loro conoscenza e percezione del federalismo.

Christian Favre, Vincent Bourquin, giornalisti e moderatori

Deficit d’immagine o declino?

Dibattito : Esperti e giovani impegnati nella promozione della cultura civica raccontano delle loro iniziative ed esperienze a seguito dei risultati del sondaggio

Hans Altherr, membro di comitato del Forum of Federations, ex presidente del Consiglio degli Stati

Flavio Bundi, responsabile del progetto easyvote

Andreas Ladner, professore, Unità amministrazione svizzera e politiche istituzionali, IDHEAP

Barry Lopez, capo squadra relazioni clienti, easyvote

Il paesaggio mediatico di domani rivestirà ancora il suo ruolo per la coesione nazionale?

Dibattito : Alcuni eletti indicano delle piste per rendere accessibile e promuovere il federalismo e le sue virtù.

Philippe Amez-Droz, docente incaricato, Medi@lab, Università di Ginevra

Christophe Büchi, giornalista indipendente

Gilles Marchand, direttore generale della SSR

Dalla Landsgemeinde ai social: il federalismo 4.0
Presa di posizione: Parola al Presidente del Consiglio degli Stati

Ivo Bischofberger, presidente del Consiglio degli Stati

Parola al capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia

Scambio con studenti di Biel/Bienne e Renens

Simonetta Sommaruga, Consigliera federale

E fra 50 anni? Punto di vista dei giovani

Dibattito: Alcuni studenti esprimono le loro domande, visioni e aspettative riguardanti il modello svizzero di federalismo.

Studenti da Biel/Bienne e Renens

Le prospettive del federalismo nel lungo termine

Presa di posizione: Parola al Presidente della Conferenza dei Governi cantonali

Benedikt Würth, presidente della Conferenza dei Governi cantonali, consigliere di Stato SG,

t6: Il federalismo visto dagli altri

12h15 – 13h15 Presentazione Il federalismo visto dal Canada: perché il federalismo sarà essenziale anche nel 21mo secolo
Dibattito Due modelli, quali le prospettive?
Chiusura lavori
Ospite d’onore, l’onorevole Stéphane Dion

La Svizzera è nata federalista, il Canada lo è diventato verso la metà del 19° secolo. E di preciso nel 1867, esattamente 150 anni fa. Secondo paese federalista più esteso al mondo, plurilingue e multiculturale, il Canada celebra quest’anno l’unione delle quattro province storiche da cui è nata la federazione canadese.

La 5a Conferenza nazionale sul federalismo ha il piacere di dare il benvenuto ad uno dei personaggi politici che meglio conosce il funzionamento delle istituzioni politiche canadesi e il loro apporto all’unità nazionale essendo stato, in particolare, ministro degli Affari Intergovernativi e poi delle Lingue Ufficiali. Appassionato di questioni governative, l’onorevole Stéphane Dion ha accettato il nostro invito a parlare del modello canadese e a partecipare ad uno scambio di opinioni sulle nostre rispettive visioni del federalismo.

Da quest’estate il signor Stéphane Dion riveste la carica di ambasciatore del Canada in Germania e di incaricato delle relazioni con l’Unione Europea. Prima della sua nomina, il signor Dion è stato ministro degli Affari Esteri (2015-2017) sotto l’attuale governo Trudeau. In quel periodo ha assicurato la leadership del Canada nel mondo in diversi dossier di notevole importanza, fra cui la promozione dei diritti della persona, gli sforzi di pace e stabilità, la sfida dei cambiamenti climatici su scala mondiale e l’impegno del Canada in materia di multilateralismo.

Prima di allora fu ministro dell’Ambiente (dal 2004 al 2005) e ministro responsabile delle Lingue Ufficiali (dal 2001 al 2003). In tale funzione elaborò e realizzò il Piano d’azione delle lingue ufficiali, che ancora oggi funge da riferimento. Come ministro degli Affari Intergovernativi – carica rivestita dal 1996 al 2003, ossia più a lungo di ogni altro canadese dalla nascita della Confederazione – ha giocato un ruolo di primo piano nella promozione dell’unità canadese.

Prima di entrare nel mondo della politica, Stéphane Dion insegnava scienze politiche e redigeva articoli e libri scientifici sui temi di amministrazione pubblica, studi organizzativi, istituzioni politiche e politiche ambientali.

Il federalismo visto dal Canada: perché il federalismo sarà essenziale anche nel 21mo secolo?

Presentazione

Stéphane Dion, ambasciatore canadese in Germania e inviato speciale per l’Unione Europea e l’Europa, ex ministro degli affari esteri

Due modelli, quali le prospettive?

Scambio: Interessarsi al modello canadese, alla sua organizzazione ed evoluzione. Valutare, paragonare e intrattenere uno scambio con i personaggi politici attivi al centro di questi sistemi

Stéphane Dion, ambasciatore canadese in Germania e inviato speciale per l’Unione Europea e l’Europa, ex ministro degli affari esteri

Hans Altherr, membro di comitato del Forum of Federations, ex presidente del Consiglio degli Stati

Pascal Broulis, consigliere di Stato VD, presidente della Fondazione ch

Benedikt Würth, consigliere di Stato SG, presidente della Conferenza dei Governi cantonali

Pause, pranzi e serata di gala non menzionati.

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